Chi non paga il bollo auto cosa rischia? C’è pericolo che il veicolo possa essere sequestrato? Rispondiamo rassicurando (forse) gli automobilisti.
Il bollo auto è un’imposta che deve essere pagata entro una data di scadenza per non rischiare conseguenze a seguito dell’irregolarità fiscale. Tali conseguenze arrivano anche al sequestro del veicolo?
Il bollo auto è una tassa automobilistica gestita dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano. Solo per la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia l’imposta è gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Devono pagare il bollo auto tutti i proprietari di un mezzo iscritto nel Pubblico Registro Automobilistico. L’importo dipende dalla potenza dell’auto, dall’impatto ambientale e dalla Regione di residenza.
Si può facilmente conoscere l’ammontare della tassa accedendo al portale dell’ACI o dell’AdE e utilizzando gli strumenti di calcolo a disposizione. Secondo la normativa il bollo auto va pagato una volta all’anno entro la fine del mese successivo a quello di immatricolazione. Ci sono dei casi di esenzione come per i veicoli utilizzati per il trasporto dei disabili e le auto d’epoca e dei casi di riduzione del bollo come per i veicoli elettrici. Ogni Regione potrà gestire i pagamenti, le esenzioni e le riduzioni in autonomia. Cosa accade se non si paga?
I rischi in caso di bollo auto non corrisposto alla scadenza
Chi non paga il bollo auto commette un’irregolarità fiscale e non una violazione del Codice della Strada. Significa che se si dovesse essere fermati ad un posto di blocco, Polizia e Carabinieri non potranno né sospendere la patente né erogare una multa né sequestrare il veicolo. Ottima notizia, dunque, per gli automobilisti ma questi non devono pensare che la conseguenza di un bollo non pagato sia una ramanzina.
La Regione invierà un avviso di accertamento e poi, delegando un ente di riscossione esattoriale, procederà con le azioni esecutive. Parliamo di fermo del mezzo, un provvedimento amministrativo che impedisce al proprietario di circolare con la vettura (in caso contrario sono previste multe da 984 a 7.937 euro). Si arriva al fermo dopo la notifica di una cartella esattoriale con successivo preavviso di fermo.
Il cittadino avrà 30 giorni di tempo per chiedere la rateizzazione del debito per impedire il provvedimento. In alternativa dovrebbe dimostrare che usa il veicolo per lavorare. L’ente esattoriale, infine, può anche richiedere il pignoramento dei beni del debitore (conto corrente o stipendio/pensione nel limite di un quinto). E ricordiamo che senza arrivare a fermo e pignoramento tra le conseguenze ci sono sanzioni e interessi per il pagamento in ritardo.